giovedì 20 dicembre 2007

Futura modella

Sono sul tram. Siamo sotto Natale. Vorrei tanto che voi milanesi foste sotto il tram. E io sul Natale. Così almeno se lo guardo da vicino lo capirei di più. Il tram è stracolmo. Una diciassettenne dal naso aquilino, dai capelli lisci e dal look alla Paris Hilton in versione Papiniano (famoso mercato milanese) parla con la sua amica. Parla come può parlare una milanese in piena tempesta ormonale, che vorrebbe fare la modella e vivere a Brera. In realtà vive a Desio e la modella non la farà mai. A meno che non le piallino il naso, le aggiungano a scelta due tibie, femori o peroni, le rimettano una dentiera nuova e le prosciughino il grasso della pelle con un reattore di un jet sparato contro la sua faccia. Quindi, diciamolo pure, per lei un futuro da modella lo vedo difficile. Ma lei non lo so e grida. Così almeno la gente la guarda e felice (lo pensa lei) sorride alla vita che regala non solo tanta felicità ma anche tanta bellezza. Il top (come dicono qui) lo raggiunge quando dice alla sua amica: "Lo saiiiiii che non sooooooo comeeeee vestirmiiiiii. Pensavooooooo di metterrreeeee una dolcevitaaaaa una giaccaaaaa un cappootto sopraaaa. E poi mi faccioooooo dareeeeeeee la booorsssssss di miaaaaaa madreeeeeee che ha appenaaaaa compratooooooo. Quallaaaaa grandeeeee di Luis Vuittonnnnnn haiiii presenteeeeee? Non so quantoooooo le è costataaaaaaaa. Una cifraaaaaaaaaaa".
Perché in questa città non chiudono la metropolitana per tre anni? Così prima ci si concentra sugli abitanti cresciuti dentro le mura e poi una volta sanata la pandemia locale si passa a bonificare il resto della metropoli. Nella speranza cheil resto sia già sprofondato.

domenica 2 dicembre 2007

Buona domenica Milano

Il bello di questa città è che la domenica mattina i supermercati sono spesso aperti. Il brutto è che chiaramente sono frequentati da milanesi. E non è possibile evitarli. Se cerchi di farlo, loro ti ricordano che non puoi. Ancora assonnato entro in uno di questi posti e mi aggiro nelle corsie alla ricerca di qualcosa. Mi imbatto in una piccola milanese accompagnata da relativa madre. Incastrata tra un carrello e una corsia, aspetto un decimo di secondo che la piccoletta abbia terminato l’operazione “allacciatura scarpe”. Ma non posso. Sua madre, una quarantenne evidentemente poco felice di trovarsi nel supermercato, me lo vieta. “Carlotta, spostati che c’è gente incapace di chiedere permesso”. Ehhhh???? “Carlotta perché non dici a tua madre di prendersi un tavor prima di uscire di casa?”. Esco dal supermercato e mi avvio verso casa. A dieci metri dalla meta mi ritrovo in un ingorgo. Una signora ultrasessantenne grida alla vigilessa: “vaffanculo stronza, hai capito? Sì vaffanculo stronza”. Buona domenica Milano.

lunedì 19 novembre 2007

Il bagno turco

Hostess della spa. Parla con una cliente nella zona thermarium. "Questa è la talassoterapia, se entri qui è un po' come essere al mare. Per lo stress della città o per quando sei stressata dal lavoro. Ormai a Milano si vive tutto di corsa. Lo dico ha tutte le clienti quando possa: prendetevi due ore di ferie e venite qui a rigenerarvi. E' l'ideale. Guarda è stupefacente. Credimi. E poi lì c'è la classica suana e nell'altra stanza il bagno turco". Turco, penso, come quello che dovresti incontrare stasera qui fuori, appena esci pronta per la tua serata solitaria. Di fronte c'è una vietta buia, silenziosa ma tanto caruccia... è una meraviglia. Senza paura. Parcheggia lì quando arrivi. E verso le 10, quando la spa chiude avvicinati piano piano. Piano piano. Senza fretta. Non preoccuparti se non vedi una mazza e le ombre dell'edificio abbandonato e decadente ti spaventano. Il buio della notte fa bene alla pelle.. Assorbila tutta. E' come la talassoterapia. Anzi ti dirò di più: fermati un po' appoggiata alla portiera prima di entrare in macchina e schizzare a casa . Fermati, chiudi gli occhi rilassati e respira. Respira profondamente. Così quando arriva il turco sei già a metà strada. Sarà lui a farti rinascere....

venerdì 9 novembre 2007

La super promo

Sono in due. Stanno camminando in Corso Vercelli. Una è al cellulare."Ciaooooooo. Mi hanno detto che è tuttttttttooooo prontooooo per la super promooooooooooo che hai organizzatoooooooooo. Sono qui con la Luuuuuuuuuuuu che ti abbraccia. Amoreeeeeeeeee come vaaaaaa? Ma il boss è contentooooooooooo della locatiooooooooooooon? Deve essere stupendaaaaaaaaaaa. Per la mailing e i press pass vuoi una manoooooooooooooo? Amoreeeeeee sono a tua disposizione lo sai verooooooooooooo? Ce lo siamo già dette quest'estate a Formeeeeeeeeeeeee. Ti tricordi? Se hai bisogno nessuno sbattimentoooooooo chiama. Ti saluto che la Lu deve andare in gabbia, sai dove lavora vero? E' un posto allucinanteeeeeeeeeeee. Ciao Giò e ancora complimenti per la super promoooooooooooo". Milano, un giorno qualunque senza Ipod nelle orecchie.

martedì 6 novembre 2007

2050

Sono in mensa. Un milanese parla con i suoi commensali. Mi siedo vicino e sento dire: "Sono stato in Spagna a Madrid. Città eccezionale, direi paese eccezionale. La Spagna è bellissima, frenetica, viva. Madrid è meravigliosa, mi è piaciuta molto. Attiva, pulsante. Si respira un po' il clima che si respirava a Milano negli anni '50". Perplesso alzo lo sguardo dal mio piatto straripante di cibo e penso: "effettivamente non ha tutti i torti, sembra di essere a Milano negli anni '50". Probabilmente 2050, però...

venerdì 19 ottobre 2007

Ma vedi de andà aff......

Ho resistito fino a questo momento. Vivo a Milano da tanto tempo. Credo troppo. Una città che amo. La amo. Amo le sue strade i suoi colori, la sua freddezza, la sua alterità. La amo istintivamente, senza una ragione. Ma tanto quanto amo i suoi palazzi di cemento tanto odio i suoi abitanti. Li detesto. Detesto il loro accento prima di tutto. E poi tutto il resto. Odio il loro colore della pelle, il loro sguardo, il loro vociare, il loro modo di porsi davanti ad ogni cosa respirante. A cominciare dai loro cani che forse odio più di loro. Ho resistito fino a questo momento. Ma quando ho visto su la Stampa l'articolo I guerrieri dei giardinetti e ho pensato: "questa cagata arriverà sicuramente da qualche milanese di merda", e ne ho avuto la conferma leggendo l'articolo, non ho resistito e ho aperto questo blog. Io odio i milanesi. Ed è giusto che il mondo lo sappia. Trattasi (mi riferisco all'articolo) di un gruppo che fa bliz notturni per restaurare le aiuole abbandonate. C'è anche la foto di uno di questi minchioni che invece di restaurare le aiuole dovrebbe farsi una fossa e precipitarsi dentro per sempre: anelli al dito, pizzetto, bandanna rossa, scarpe da ginnastica, pantaloncini e maglietta nera e faccia di cazzo. Elemento che lo rende milanese senza bisogno di spiare nella sua carta d'identità. Sembra arrivi da Ibiza.Forse arriva da Ibiza grazie ad un volo charter agostano prenotato due anni prima per e pagato 50 euro. Ma per dire poi, ovviamente, che lo ha preso all'ultimo momento pagando 800 euro. Solo andata. Per il ritorno, non importa ci pensa la Mi, la Fi, la Di, la gi, la Ni, il Ca, il Giò. il Mic. Che sarebbero i nomi di sti coglioni che abitano in questa città sofferente perché obbligata a sopportare la loro presenza. Poverella.